L'arte ligure dal Settecento al Dopoguerra
Il Rococò francese nel Settecento fu d’ispirazione per quello ligure, di cui se ne vede esempio nel palazzo Durazzo Bombrini di Genova Cornigliano di P.P. Del Cotte.
Alla fine del secolo poi, ci fu l’avvento del neoclassicismo e molti edifici furono restaurati con il gusto corrente, di cui un emblema è il Duomo di Porto Maurizio.
Nell’Ottocento, a Genova fu costruito il cimitero di Staglieno, il teatro Carlo Felice e l’Accademia delle Belle Arti, tutte opere di Carlo Barabino, mentre a La Spezia l’opera urbanistica fu realizzata da Domenico Chiodo. Tra il 1890 e il 1902 Plinio Nomellini fondò il gruppo di Albaro ed introdusse l’arte divisionista.
Lo stile Liberty, eclettismo e razionalismo
Nel Novecento, in Liguria sorsero molti edifici in stile Liberty come il palazzo del Casinò a Sanremo, tendenza favorita anche crescente turismo dell’epoca e di conseguenza vari esempi di questo stile si notano negli stabilimenti balneari, nelle ville e negli alberghi costruiti in quel periodo.
Il fiorentino Coppedè portò l’eclettismo delle sue opere bizzarre, ben diverso dal razionalismo, stile che, prima e dopoguerra, ha lasciato in Liguria moltissime tracce di sé: da Genova a La Spezia, Savona, Sanremo.
Recentemente molto è stato fatto a Genova di moderno, tra cui l’opera maggiore e più nota è sicuramente la ristrutturazione del Porto Antico di Renzo Piano, ma architetture moderne sono state realizzate anche in regione, a Savona (Palacrociere) e a La Spezia (Centro commerciale Kennedy).