Lerici

Vacanze nel Golfo dei Poeti

Golfo dei PoetiIl Golfo dei poeti è stato da sempre un luogo di ispirazione per grandi artisti e scrittori come Eugenio Montale, il quale ha dedicato una delle sue opere più famose: Ossi di Seppia, Virgilio, Petrarca e molti scrittori francesi del calibro di George Sand. Un panorama mozzafiato che non mancherà di stupire tutti i turisti che decideranno di trascorrere una bellissima vacanza nel Golfo dei Poeti in Liguria.

Vacanze a Moneglia

È l’ultimo comune della provincia di Genova e deve il suo nome ai romani (da Monilia, gioielli), che conoscevano questa terra almeno fin da II secolo a.C.

Da vedere a Moneglia

Moneglia ha subìto un passato di scontri e conquiste, essendo stata feudo dei conti di Lavagna e poi sottomessa alla Repubblica di Genova. Le testimonianze di questo periodo sono i due castelli fortificati di Villafranca del 1100 (distrutto nella seconda guerra mondiale, oggi restaurato) e di Monleone, del 1173 (restano solo le rovine dei muri di cinta), dove oggi sorge un castelletto dei primi del ‘900. La Chiesa di Santa Croce del 1100, conserva una Statua dell’Immacolata, forse di Maragliano, e un crocefisso bizantino, ma anche la Chiesa di San Giorgio merita una visita, con i suoi dipinti di Rubens e Luca Cambiaso.

La sua spiaggia è rinomata poiché una delle poche grandi spiagge della zona ed inoltre, è stata più volte classificata come Bandiera Blu. La roccia che circonda il panorama, fuori del centro abitato, forma molte calette nascoste che si gettano in mare, come la grande scogliera di Vallegrande. Sul promontorio, a far da padrona è la macchia mediterranea ed i sentieri che la percorrono (sentieri azzurri) collegano Moneglia con i paesi dell’entroterra. A Moneglia, infine, nel XIX secolo è stata scritta la Norma, opera di Felice Romani e Bellini.

Vacanze a Bonassola

In origine l’abitato di Bonassola era situato in alto, lontano dal mare. Feudo dei Da Passano, nel XII secolo, fu ceduto alla Repubblica di Genova e, due secoli dopo, gli abitanti si spostarono sul mare. Essendo un borgo senza fortificazioni, subiva spesso saccheggi da parte dei pirati e nel 1560, dopo una grave incursione, fu costruito il castello di cui oggi restano due torri e nel 1569 fu fondata la Cumpagnia de Bonassolla, il cui scopo era quello di riscattare chi fosse stato fatto prigioniero dai pirati.

Di fianco al castello, c’è la Parrocchiale di Santa Caterina, del XVI secolo ma trasformata in epoca barocca, che contiene gli ex voto. A occidente del Golfo di Bonassola è la Cappelletta Madonna della Punta, risalente al XVII secolo, alla quale si giunge attraverso un percorso che dalla vecchia ferrovia rasenta il mare. Dalla stessa strada si può raggiungere il Salto della Lepre, grande roccia a strapiombo sul mare.

Vacanze a Levanto

Levanto, nella storia, ebbe diversi feudatari prima di passare a Genova nel 1229. Il primo a citarla in un documento fu il Barbarossa, nel 1164, con il nome con cui la chiamavano i romani, Ceula. Tuttavia, l’importanza di Levanto non si estinse nel Medioevo, nei secoli, infatti, è stata capitanato e dichiarata città dal governo di Napoleone nel XIX secolo. Durante il fascismo, fu scoperta dai turisti e a quel periodo risalgono alcune ville Liberty che sorsero nella zona in quegli anni, in seguito la strada tortuosa ed aspra che bisogna percorrere per raggiungerla ha scoraggiato i più, come la famiglia Agnelli, che un tempo veniva qui in villeggiatura.

Da vedere a Levanto

Nel XII secolo, in Piazza Cavour, dove oggi sorge il Municipio, c’era il convento delle clarisse con il suo porticato rosa. La Loggia del Comune, in piazza del Popolo, con la sua teoria di archi medievali, risale al XIII secolo e, sulla stessa piazza, casa Restani con le sue bifore e trifore, appartiene allo stesso periodo. Un bellissimo esempio di gotico ligure duecentesco è la Chiesa di Sant’Andrea del 1232 ma ricostruita nel 1615, oltre la quale si sale, poi, al Castello Malaspina, appartenuto ai feudatari di Lèvanto e oggi residenza privata. Di fianco a Sant’Andrea, la Mostra permanente della cultura medievale conserva oggetti della vita marinara e tradizionale ligure.

Per gli amanti delle escursioni ci sono i sentieri da percorrere, dei quali il più famoso è quello in direzione della Punta del Mesco, ma anche quelli per Bonassola e Montale, dov’è conservata la medievale Pieve di San Siro.

Divertirsi a Levanto

Paradiso dei surfisti, Levanto attira i riders del mare da tutta Italia per la sua famosa onda lunga, che quando si manifesta supera del doppio l’altezza di una persona (double over head).
Verso punta del Mesco poi, dove inizia l’area protetta del Parco Nazionale delle Cinque Terre, è possibile fare diving solo tramite immersioni private.

Vacanze a Portovenere

PortovenerePortovenere è un borgo fortificato dai genovesi nel 1113, chiamato così perché vi sorgeva un tempio dedicato a Venere: la leggenda, infatti, narra che la Dea dell’amore sia venuta a posarsi qui conquistata dalla bellezza del territorio, penisola rocciosa che si specchia nel mare.

Da vedere a Portovenere

Da visitare, la porta delle mura, sulla quale si legge Colonia januensis 1113; sopra la porta, l’arco con lo stemma del paese (tre torri sul pendio roccioso) e, dello stesso periodo, la medievale torre capitolare.

Portovenere presenta i caratteristici carruggi ed è fatta di scale che scendono al mare come le scalinate dette del I e del II capitolo che un tempo scendevano al mare: adesso terminano sulla calata, il lungomare del paese.
Custodita nella collegiata di San Lorenzo del XII secolo, vi è l’immagine su pergamena (XIV secolo) della Madonna Bianca, patrona del borgo; dal Sagrato di San Lorenzo si accede al Castello Doria, finito nel ‘500 ma risalente al 1116, nella storia è stato anche utilizzato da Napoleone come prigione, oggi spesso ospita mostre.

Via Cappellini (o carruggio), termina in Piazza Spallanzani, e sopra, in cima al promontorio si trova la Chiesa di San Pietro (XII secolo), esempio di architettura gotica genovese, costruito sui resti del Portus Veneris. Dalla Spianata di San Pietro si scende alla Grotta di Lord Byron, dove una lapide ricorda la celebre traversata del poeta inglese da Portovenere a Lerici.

Di fronte a Portovenere le isole di origine calcarea Palmaria, Tino e Tinetto sono dal 1997 patrimonio dell’UNESCO. Palmaria è la più grande, raggiungibile anche a nuoto da Portovenere, Tino accoglie turisti e visitatori solo il 13 settembre per la festa del patrono, poiché presidio militare come Tinetto, che ospita i resti di un eremitaggio del V secolo.

Eventi a Portovenere

Il 17 agosto, durante la Festa della Madonna Bianca, si accendono oltre 4000 fiaccole, dalla Chiesa di San Pietro fino al mare, creando un’immagine a dir poco suggestiva. Il paese viene addobbato con fiori e drappi e la celebrazione termina con la processione che porta l’effige delle Madonna Bianca dalla Chiesa di San Lorenzo a quella di San Pietro. Una cerimonia che attrae moltissimi turisti e curiosi via terra ma soprattutto via mare, dalla Cinque Terre alla Versilia.

Vacanze a La Spezia

La città, oggi capoluogo di provincia, discende da un borgo medievale posseduto da Genova, finché Napoleone nel 1809 ne fece un porto militare e una Prefettura marittima. I Savoia poi, dal 1860 proseguirono l’opera napoleonica e La Spezia divenne il porto militare del Regno, esempio di città nuova: furono allargate le strade e i caratteristici carruggi, e costruita la ferrovia per Parma. Nel 1899 nacque il quartiere Umberto I e tra il 1920 e il 1930 sorsero i palazzi neorealisti e razionali.

Da vedere a La Spezia

L’ex Cattedrale di Santa Maria Assunta, in Piazza Beverini, nata nel XII secolo ma successivamente rimaneggiata fino al XX secolo in stile neoromanico, conserva una terracotta di Andrea Della Robbia.

In via del Prione, il Museo Diocesano e il Museo civico di etnografia e antropologia dedicato alla storia delle Cinque Terre e alla Lunigiana, il Museo d’arte antica medievale e moderna “Amedeo Lia”, con moltissime opere tra cui dipinti tra il XIII ed il XV secolo (Pontormo, Tiziano, Raffaello) ma anche oggetti e suppellettili e numerosi reperti archeologici.

La Spezia notturnaNel 1200 fu eretto il Castello di San Giorgio, riedificato nel 1371 ed ampliato nei secoli successivi, che oggi ospita la Sezione archeologica del Museo Ubaldo Formentini con opere provenienti dal sito di Luni, statue stele della Lunigiana e reperti di necropoli della zona.

Per gli amanti dell’arte moderna, il Centro d’arte moderna e contemporanea espone le opere provenienti dalla biennale del Premio Nazionale di Pittura del Golfo.

L’Arsenale, opera dei Savoia del 1869 ma ricostruito dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale, ospita il Museo tecnico navale della Marina militare, fatto con i reperti provenienti dall’arsenale di Villafranca e conserva, tra gli altri, alcuni cimeli della battaglia di Lepanto.

In viale Italia, la passeggiata a mare della città, si trova il lungomare che preserva un’area verde che si specchia nelle acque: qui davanti la prima domenica d’agosto si svolge il Palio del Golfo e, poco distante, in piazza Europa, si può ammirare la Cattedrale rotonda di Cristo Re, del 1975.

Vacanze a Lerici

Fu scoperta dai poeti romantici inglesi nel XIX secolo e da quel momento è diventata una rinomata meta turistica, tuttavia conserva ancora il carattere di borgo marinaro.

Lèrici, il cui nome potrebbe derivare da Portus Erici (da Erice, il suo fondatore), nella storia è stata contesa prima dalle Repubbliche Marinare e poi dai Guelfi e Ghibellini per la sua posizione strategica.

In seguito divenne feudo Aragonese ed emblema dei moti del Risorgimento.

Da vedere a Lerici

Esempio di questo suo passato è il Castello di San Giorgio che domina la città sul promontorio, a strapiombo sul mare. Edificato dai pisani (XIII) e ingrandito dai genovesi, oggi ospita il Museo Geopaleontologico, in seguito al ritrovamento di fossili nella zona. Oltre al ben conservato borgo medievale, merita una visita l’Oratorio di San Rocco, con facciata barocca e campanile gotico, che custodisce dipinti cinquecenteschi. LericiLa Chiesa di San Francesco, costruita su un edificio del duecento ma seicentesca, ospita numerose pale d’altare tra cui le opere di Jan Miel e Anton Maria Maragliano.

A nord di Lerici, la Borgata di San Terenzo conserva un castello genovese del XV-XVI secolo ed una bellissima spiaggia. Villa Magni fu residenza dei poeti P.B. Shelley e di sua moglie Mary e fu durante il loro soggiorno nel cuore del Golfo dei Poeti che lo scrittore perse la vita, naufragando dopo essere stato a Livorno a trovare l’amico Byron, un altro celebre amante di queste terre. A villa Marigola, infine, Benelli scrisse "La cena delle beffe".

Divertirsi a Lerici

A Lerici, gli sport acquatici sono i più frequenti, dalla vela allo snorkeling. La baia, infatti, ventilata ma protetta, si presta alla vela ed al windsurf, e spesso viene utilizzata per lo svolgimento di regate, ma anche per un curioso sport che prende il nome di canoa polo, dove vince chi segna più punti a colpi di pagaia. Anche le immersioni riservano sorprese, l’area è una sorta di piccolo parco archeologico marino dove sono stati rinvenuti carichi di navi risalenti al periodo romano.

Vacanze a Bocca di Magra

Questo è l’ultimo tratto della dura costa del Levante ligure, oltre il fiume Magra, infatti, gli scogli cedono il passo ad ampie e morbide spiagge. Il cambio di ambiente si nota sia nella spiaggia di Sergiunga sia nelle colline dell’entroterra, tuttavia l’elemento fondamentale a Bocca di Magra è il fiume, attorno al quale si distende tutto il paese.
A Bocca di Magra, si pratica una pesca particolare, il rezzaglio, che consiste nel riuscire a prendere orate e muggini, che tentano di risalire la foce del fiume, con una rete a forma di sacco; il pesce, inoltre, è protagonista nell’omonima sagra nell’ultima settimana di luglio.

Come le altre zone di questa terra anche questa piccola frazione ha attirato in passato intellettuali ed artisti, da Pavese a Vittorini, ma anche Einaudi, Gadda e Bassani.

Da vedere a Bocca di Magra

Di grande importanza storica è il sito di Luni, poco distante da Bocca di Magra, motivo per il quale si pensa che qui sorgesse il porto dell’antica città romana. Luni fu fondata nel 177 a.C. ed ebbe un grande sviluppo come base militare e centro di commerci, finché un terremoto la distrusse nel IV secolo. Sotto il capitolium, visitabile come le altre rovine, sorge il Museo Archeologico Nazionale di Luni.

Porto Venere e isola Palmaria