Il periodo preistorico in Liguria
In Liguria i primi cacciatori s’insediarono nelle caverne vicino alla costa già nel Paleolitico inferiore. Ne sono testimonianza i numerosi resti umani ritrovati in questa zona di cui il più antico, scoperto nella grotta del Vallonnet (oggi francese), risale a 900.000 anni fa.
A poco distanza, nella Grotta del Principe ai Balzi Rossi, vicino Ventimiglia, è stato trovato un osso iliaco di donna risalente a 240.000 anni fa, e sempre in questa zona ci sono tracce dell’uomo di Neanderthal in molte grotte costiere, ma anche presso Sanremo, nell’arma di Taggia, vicino Savona (nelle grotte del Toirano, per esempio) e presso Finale Ligure dove sono stati scoperti numerosi utensili, strumenti di caccia e incisioni della vita dei nostri antenati.
In particolare, nella zona di Finale si trova la sontuosa sepoltura del Giovane Principe (grotta delle Arene Candide), risalente a 21.000 anni fa.
I castellari, paesi fortificati sulle alture a scopo difensivo, nascono durante l’età del Rame, del Bronzo e del Ferro. Resti considerevoli di castellari si trovano presso Savona, in val Nervia e sul monte Bignone, sopra Sanremo, ma anche sopra Sestri Ponente, a Camogli e nello Spezzino; la rete di fortificazioni tuttavia, era vasta e il termine castellaro veniva usato molto spesso.I liguri erano un popolo che durante l’età del Ferro abitava una zona molto ampia, dall’Italia settentrionale alla valle del Rodano alla Catalogna e, lo storico Esiodo, li definì tra i più antichi abitanti del mondo.
Da dove provenissero i Ligyes (poi Ligures), resta un mistero, di certo si sa che commerciavano economicamente e culturalmente con gli etruschi e con i greci abitanti delle coste e numerosi reperti (addirittura mesopotamici) lo testimoniano. Inoltre, non esistono documenti scritti e quindi si suppone che scrivessero e parlassero in greco o in etrusco. E’ noto che si definivano Ambrones, il che farebbe pensare all’ambra e di conseguenza al Baltico, ma al riguardo non vi sono certezze.