Il Golfo del Tigullio
Il nome del Golfo deriva dalla tribù ligure dei tigulli, abitanti di epoca preromana della famiglia dei liguri. La storia del Tigullio ha quasi sempre subìto le stesse sorti della Repubblica di Genova. Numerose, infatti, sono state le invasioni da parte dei pirati nei vari borghi costieri. Nel Medioevo, la geografia politica divise la regione in due blocchi: a ponente si crearono borghi alleati alla politica della repubblica genovese, mentre a Lavagna, dominavano i Fieschi.
Dato che solo a Chiavari erano presenti le mura, nella storia i conti lavagnesi cercarono spesso di valicare il confine ma l’intervento di Genova fece sì che i Fieschi non riuscirono mai ad ottenere la piena maggioranza politica del Tigullio tranne quando, nel XIV secolo, conquistarono la cittadella di Chiavari con l'aiuto dei Malaspina, seppur per un breve periodo.
Napoleone riscrisse le sorti di Genova e costituì il Dipartimento degli Appennini, eleggendo Chiavari come capoluogo. Dopo il Congresso di Vienna, la Repubblica Ligure e il dipartimento furono sciolti e passarono ai Savoia e, successivamente, nel neo Regno d'Italia dal 1861.
Chiavari
La città è stata fondata ufficialmente nel 1178 ma l’abitato esisteva già durante l’età del Ferro (VIII – VII a.C.). Nella storia è stata capoluogo di vicariato e dichiarata città nel 1646, nell’Ottocento Chiavari è stata un importante centro commerciale per la produzione delle sedie campanine.
Da vedere
Sono molti gli edifici storici nel cuore della città medievale, da Palazzo Ravaschieri (seicentesco ma con impianto risalente al Medioevo), palazzo dei Portici Neri, del XII secolo, in piazza Fenice, il tardomedievale Palazzo Franzone e Palazzo Torriglia con i balconi manieristici di marmo, ma anche i resti del castello che dall’alto domina la città, risalente al 1167.
La torre, di fianco al neogotico Palazzo di Giustizia in piazza Mazzini, risale al ‘400 mentre nel ‘600 nacque come santuario la Cattedrale di Nostra Signora dell’Orto ristrutturata nell’800 e che contiene molte opere d’arte.
Il Palazzo Rocca, che oggi ospita il Museo Archeologico per la Preistoria e protostoria del Tigullio, fu costruito nel Seicento e passò dai marchesi Costaguta ai Grimaldi. All’interno del museo, nelle scuderie del palazzo, vi sono i reperti della necropoli preromana scoperta alla sommità di viale Millo, mentre nella pinacoteca civica, al primo piano, sono custoditi quadri del barocco genovese.
Di fianco alla cattedrale, il Palazzo Vescovile accoglie il museo diocesano, mentre il Palazzo della Società Economica ospita la Biblioteca, il Museo Storico Risorgimentale, il Museo Lorenzo Garaventa e la Quadreria Cassani – Coppello.
La chiesa più antica di Chiavari è quella di San Giacomo Rupinaro, risalente al VIII secolo ma rifatta nel XVII, ed infine, la Chiesa di San Giovanni Battista del 1182, ma che è stata più volte rimaneggiata (la facciata è del 1935) ed oggi custodisce un grande crocifisso in legno del Maragliano e quadri del Seicento genovese.
Santa Margherita Ligure
Santa Margherita è nata dall’unione dei due borghi marinari di Pescino e Corte che all’inizio dell’Ottocento presero nome porto Napoleone, finché, dopo la caduta dell’imperatore, la città ha preso il nome della sua chiesa principale dedicata alla Santa di Antiochia.
Da vedere
La Basilica di Santa Margherita di Antiochia risale al ‘600 con tele del Settecento e stucchi dorati. Villa Durazzo – Centurione, edificata probabilmente da Galeazzo Alessi verso il 1650, domina dall’alto il Golfo del Tigullio e si possono visitare sia le sale del pianterreno sia gli appartamenti del piano nobile; una parte invece è il Museo Vittorio G. Rossi, dedicato al giornalista nato a Santa Margherita nel 1898.
La Chiesa di San Giacomo della Corte, vicina a villa Durazzo, è del Seicento e se ne può ammirare la facciata in stile barocco. In prossimità del mare, infine, si trova la Chiesa dei Cappuccini del XVII secolo, al cui interno conserva la Madonna in trono, statua provenzale del XII secolo.
Rapallo
E’ una delle più eleganti città della costa ligure ed è la seconda per popolazione dopo Genova. Rapallo è una perla della Riviera, con i suoi edifici liberty, il porto turistico, le ville ed il panorama che si estende su Portofino, elementi che la forte crescita edilizia del secolo scorso non ha intaccato.
Da vedere
Via Mazzini, via Marsala e via Venezia con i loro portali in ardesia, sono il fulcro del centro storico, in via Marsala resta una delle cinque porte che racchiudevano la città, la Porta delle Saline. Il Lungomare Vittorio Veneto ricorda la belle epoque con le palme ed i palazzi in stile liberty affacciati sul mare e, ad occidente, eretto su uno scoglio si trova il castello, risalente al XVI secolo, che oggi è sede di mostre ed eventi.
Il medievale Ponte di Annibale, che una volta attraversava il Fiume Boate, si trova in corso Cristoforo Colombo e in piazza delle Nazioni, vi è la Chiesa di Santo Stefano ricostruita nel ‘600 ma risalente a prima del Mille, forse la prima chiesa del borgo.
Vicini a Santo Stefano, ci sono la Torre Civica del 1459 e l’Oratorio dei Bianchi del 1600.
In piazza Cavour si trova la Chiesa dei Santi Gervasio e Protasio di origine medievale ma con rifacimenti del 1753 (campanile) e del 1857 (facciata).
Il Teatro – Auditorium delle Clarisse e il Museo Attilio e Cleofe Gaffoglio si trovano nell’ex convento delle Clarisse del XVII secolo e conserva oggetti preziosi, dal XVI al XX secolo, donati dai Gaffoglio alla città.
In villa Tigullio, nel Parco Casale, il Museo del Merletto ospita le collezioni di pizzo al tombolo, arte tipica di Rapallo.
Sestri Levante
I romani la chiamavano Segesta Tigulliorum, poiché nella terra dei tigulli, e fu un importante centro marittimo e commerciale. Appartenne ai Fieschi di Lavagna dopo le invasioni dei barbari e passò a Genova nel 1134.
Da vedere
La baia delle Favole è una bellissima spiaggia che rivolge lo sguardo dal golfo del Tigullio fino a Portofino e deve il suo nome ad Hans Christian Andersen, al quale è dedicato il premio internazionale Andersen che ogni anno riceve la favola inedita più bella. Villa Brignole – Balbi oggi è un albergo e risale al Seicento.
Via XXV Aprile, è il nucleo del centro storico, un carruggio lungo con palazzi cinquecenteschi con i portali in ardesia e in Piazza Matteotti si trovano Palazzo Durazzo – Pallavicini, sede del Municipio, e la Parrocchiale di Santa Maria di Nazareth entrambi seicenteschi.
Sul promontorio, che un tempo era un’isola, e sulla cui cima spicca la Torre Marconi dove lo scienziato faceva i suoi esperimenti, si trova il notevole Parco del Grand - Hotel dei Castelli, al cui confine sorge la romanica Chiesa di San Nicolò dell’Isola con facciata del ‘400 ma risalente al 1151. Verso valle, si trovano i resti dell’Oratorio di santa Caterina del tardo Cinquecento.
Opposta alla Baia delle Favole oltre il promontorio, si apre la Baia del Silenzio con la spiaggia e le case colorate che a levante si chiude con la Galleria Rizzi con opere italiane e fiamminghe. All’estremo opposto, immerso nella macchia mediterranea, si trova il Convento della SS. Annunziata del 1467, oggi sede di eventi culturali.
Portofino
Portus Delphini fu probabilmente chiamata così dai romani perché nella sua baia trovavano rifugio i delfini, protagonisti di molti miti di queste zone.
Da vedere
Oggi è meta turistica d’elite per personaggi famosi in tutto il mondo, e le sue boutique, i bar e i ristoranti che si trovano nella celebre Piazzetta, sono i più costosi di tutta la Liguria. Dalla Piazzetta, attraverso via Roma si giunge in piazza della Libertà, dove arriva la strada che proviene da Santa Margherita Ligure e lungo la quale si trova il trecentesco Oratorio di Santa Maria Assunta con elementi gotici ed un portale del 1555.
La Chiesa di San Giorgio, panoramica sul promontorio del Capo, custodisce le reliquie del santo, di fondazione romanica è stata ricostruita nel 1950. Il Castello Brown, riadattamento di una fortezza medievale, acquistato nel 1870 dal console britannico a Genova (sir M. Y. Brown), oggi appartiene al comune che ne ha fatto un museo d’arte moderna. Oltre il castello si giunge al Faro sulla punta del Capo.
Camogli
Il borgo di Camogli è situato all'estremità occidentale del promontorio di Portofino, sul golfo Paradiso e pare che il nome derivi da "camuggi" ossia casa delle mogli che aspettavano il ritorno dei mariti marinai.
Da vedere
Le case di Camogli sono arroccate sulla collina ripida e i vicoli e le scalinate scendono verso il mare, mentre via Garibaldi permette di vedere il Monte di Portofino e il golfo.
Sullo scoglio dell’Isola si trova la Basilica di Santa Maria Assunta, del XII secolo ma con facciata neoclassica, il Sagrato del Seicento bianco e nero.
Il medievale Castel Dragone si trova alto sul mare e i suoi reperti si trovano nel Museo archeologico. Di fianco al museo, vi è la Biblioteca Nicolò Cuneo e il Museo marinaro Gio Bono Ferrari, testimonianza dell’importanza marinara che ebbe Camogli fino al secolo XIX.
Da Camogli, via mare o a piedi attraversando il monte di Portofino via San Rocco, si giunge allo splendido ed incontaminato Complesso Abbaziale di San Fruttuoso di Capodimonte, dove pare siano custodite le ceneri del Santo patrono di Terragona e dei diaconi Augurio ed Elogio.
La parte inferiore e la chiesa sono stati costruiti dai benedettini nel X secolo e quello superiore nel XII. Nel ‘200, i Doria costruirono l’abbazia per fare della cripta il sepolcro di famiglia. Nel ‘500 l’ammiraglio Andrea eresse la torre e rifece il chiostro finché, nel 1861, i Doria lo acquisirono definitivamente sebbene ormai in degrado. Dal 1983 appartiene al FAI che ne ha fatto un museo di storia dei monaci e dell’abbazia.