Cinque terre, vacanze a Riomaggiore
Chiamata così per il Rivus Major che la attraversa, Riomaggiore è stata fondata intorno al XIII secolo e ospita la sede del Parco Nazionale delle Cinque Terre.
Riomaggiore fu un feudo dei Turcotti, a cui si deve la costruzione del Castello di Cericò del 1260, poi appartenne ai Fieschi finché passò nelle mani della Repubblica di Genova.
Da vedere a Riomaggiore
A lato del castello, conservato nell’Oratorio di San Rocco, vi è un trittico di scuola tosco-genovese così come nell’Oratorio dei Disciplinati.
L’opera più importante è la Parrocchiale di San Giovanni Battista, opera di maestranze antelamiche, eretta nel 1340, sebbene restaurata in epoche successive (la facciata è del 1870 ma il rosone e le porte sul fianco destro sono originali).
Nonostante l’importanza e la bellezza delle opere sacre, ciò che ha ispirato artisti come il macchiaiolo Telemaco Signorini, sono i colori delle case e della natura che circondano Riomaggiore.
Le abitazioni, appoggiate una di fianco all’altra, hanno una propria storia e hanno determinato la storia della gente che le abita (siccome non si usava dare i nomi alle strade, si prese a darlo alle case in base a chi ci viveva, ma in seguito divennero le case a determinare coloro che le abitavano, facendo nascere i casati).
Escursioni a Riomaggiore
Il trenino del vino che trasporta a valle l’uva vendemmiata, permette di salire al Santuario della Madonna di Montenero sopra Riomaggiore, e ai sentieri di Torre Guardiola, dove si trovano un centro botanico (si trovano alberi e abusti come il leccio, l’alaterno ed il lentisco) e la possibilità di fare birdwatching: si possono incontrare infatti, numerose specie della macchia mediterranea come bigie, gabbiani e poiane.
Camminando verso Portovenere si incontra la località di Tramonti, dove si trova un grande megalite (alto 2,4 metri) risalente all’età del bronzo e intorno al quale sono nate molte leggende, una delle quali ha contribuito a farlo conoscere anche come Menhir del diavolo.
Riomaggiore